Gli espulsi

18,00


Quella sera alcuni vicini avevano visto tre bambini correre in direzione dell’autostrada internazionale. Sembravano allegri, entusiasti, selvaggi. Avanzavano spediti, con lo sguardo fisso all’orizzonte, senza mai voltarsi, senza salutare nessuno, senza rivolgere alcun cenno agli adulti. Una fuga potrebbe essere considerata la risposta anticipata a un’espulsione. Si dice che dopo un anno avessero smesso di cercarli, si dice anche che furono rapiti da una setta straniera. Si arrivò a dire tanto, ma neanche una parola sui vari abusi subiti da quei bambini prima di sparire. 

Gli espulsi è un romanzo singolare che si sviluppa attraverso la lotta tra l’intuizione e la razionalità. Tre personaggi indimenticabili si sono persi nella geografia dello spaesamento, in un labirinto dai contorni evanescenti controllato da un guardiano dello spazio, un professore, un DJ che mixa musica di David Bowie, un cameriere, tutti impiegati di una struttura progettata per rendere le esistenze un ordine circolare. Definito dalla critica spagnola come uno dei narratori più radicali della letteratura spagnola attuale, Edgar Borges raggiunge con Gli espulsi l’opera maestra del suo universo creativo.

Un elogio all’infanzia e all’immaginazione che disegna un universo in cui gli adulti sono individui incompleti, alla continua ricerca di quei bambini che non hanno mai cessato di esistere dentro di loro.

Description

Il nulla del cammino era un’architettura potente; l’invisibile prendeva forma a seconda dello sguardo di ciascun osservatore. Le strutture incomplete erano parte di un pessimo montaggio della realtà. Caffetteria, Discoteca, Scuola. Sicuramente Piazza sarebbe stata un’altra opera lasciata a metà. In quel luogo, una percentuale molto alta dell’architettura era immaginaria; ma si trattava di un’immaginazione appresa, nel senso che gli abitanti erano stati educati a ipotizzare l’esistenza di determinate forme in spazi vuoti.

Dove non esisteva niente, loro potevano vedere una porta, solo perché così gli era stato insegnato a suo tempo. Ma Andreu aveva uno sguardo abituato al gioco: dove le regole stabilivano verità, la sua prospettiva vedeva ipotesi.

Lo sguardo di Andreu, quasi sempre, era di stupore, come se invece di esperienze vivesse di scoperte. L’evento come esca dell’immaginazione, non come sommatoria della memoria.

Dettagli del libro

Anno di pubblicazione

giugno 2025

Numero di pagine

152

ISBN

9788831215503

Collana

Echi lontani

Traduzione

Gianfranco Pecchinenda

Autore

Edgar Borges

Collana

Echi lontani

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