In una calda giornata primaverile viene trovato lo scheletro di un bambino, con indosso una salopette, adagiato ai piedi di un ciliegio. Si scoprirà che si tratta di Giulio, il figlio dei panettieri, scomparso da qualche giorno. Nessuno è in grado di spiegare come il cadavere possa essersi ridotto in scheletro in così poco tempo. Il sindaco prova a sedare gli animi ma Posivretta è solo un piccolo paese e iniziano a girare strane voci. Peggiora la situazione un introvabile racconto di fantasia pubblicato qualche anno prima, che narra episodi simili legati a una strana entità capace di gettare un’ombra su tutto il paese.
Il dolore, la paura, la voglia di giustizia, i messaggi virali sui social, un giornalismo sensazionalistico, focalizzato al clickbait e rassegnato a una verità che non monetizza, condurranno gli abitanti del paese verso una brutta china. Restano solo domande pesanti. Chi avrà ucciso Giulio? I fiori gialli che infestano Posivretta sono legati alla sua scomparsa?
Michele Moro torna a stupire il lettore con un nuovo insolito intreccio. Con uno stile diretto la sua scrittura gioca con l’espediente del giallo per avanzare una critica sociale alle istituzioni, ai media e al ruolo dell’opinione pubblica, troppo spesso fragile e volubile in certi contesti di crisi. Ne viene fuori una storia che denuncia come la manipolazione della realtà amplificata dai social network sia capace di rendere reale la più infima delle immaginazioni.
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