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A Santa Bisbetica, un ridente paese dalla pianta a spirale, nessuno riesce a spiegarsi perché non si sogna più. Ognuno elaborerà la sua teoria: c’è chi pensa sia colpa della sporcizia, chi del profumo delle rose, qualcuno incolperà persino gli insegnanti. Anche i più grandi luminari si lanceranno a capofitto nella ricerca di una soluzione ma il problema sarà risolto solo quando Laurenzio Cioccomenta, uno scienziato rotondetto dalle guance rosse, scoprirà la Sognina, una sostanza gelatinosa capace di raccogliere i sogni, e insieme al suo simpatico e fedele carlino deciderà di aprire La Sogneria, per ridare speranza ai cittadini e vendere sogni a prezzi modesti. Tutto sembrerà andare per il meglio fino a quando arriverà al negozio Vincenzo Vincifato, un giovane solo e sconsolato, incapace di entusiasmarsi alla bellezza del sogno ricevuto. A partire da questo momento il perfido uomo deciderà di fare la guerra ai sogni, creando non pochi problemi alla bottega di Cioccomenta.

Con una penna ironica e sbarazzina Andrea Storti, supportato dalle illustrazioni di Vincenzo Sanapo, cartoline variopinte con atmosfere magiche, delinea i contorni bizzarri di un mondo etereo e fantastico e ricorda ai lettori il potere salvifico e immaginifico dei sogni, senza dimenticare di fare attenzione agli incubi, che stanno sempre dietro l’angolo pronti a distruggere gli scenari più idilliaci.

Description

«Mi ha venduto il sogno di volare!» Era tutto rosso in faccia, sembrava quasi un peperone maturo, e le vene del collo si erano spaventosamente ingrossate.

«E quindi?» chiese Laurenzio, reggendosi il pancione con entrambe le mani.

«Non potrò mai realizzarlo!»

[…]

«Ah! Signore mio!» disse non appena riuscì a riprendersi. «Chi ha mai detto che tutti i sogni si realizzano?» 

[…] «E allora, a che cosa servono?»

Ercolino si avvicinò ai due uomini, producendo un lieve ticchettio con le unghie delle zampe. Si accostò al proprio padrone, come per incitarlo a raccontare la verità a quel pover’uomo che gli stava di fronte.

«Ebbene, i sogni devono donare uno scopo e, di conseguenza, la felicità, perché la felicità non è altro che un senso di aspettativa per qualcosa».

Leonardo si passò ancora una volta le mani tra i capelli.

«Tutto qui?»

«Tutto qui? Spero stia scherzando! Un sogno ci tiene impegnati, ci sostiene, ci rende audaci, ci risolleva quando siamo tristi! Senza un sogno, vivremmo in una condizione di miseria!» ribadì l’omone impettito.

 

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Citazione

«Mi ha venduto il sogno di volare!» Era tutto rosso in faccia, sembrava quasi un peperone maturo, e le vene del collo si erano spaventosamente ingrossate.

«E quindi?» chiese Laurenzio, reggendosi il pancione con entrambe le mani.

«Non potrò mai realizzarlo!»

[...]

«Ah! Signore mio!» disse non appena riuscì a riprendersi. «Chi ha mai detto che tutti i sogni si realizzano?» 

[...] «E allora, a che cosa servono?»

Ercolino si avvicinò ai due uomini, producendo un lieve ticchettio con le unghie delle zampe. Si accostò al proprio padrone, come per incitarlo a raccontare la verità a quel pover’uomo che gli stava di fronte.

«Ebbene, i sogni devono donare uno scopo e, di conseguenza, la felicità, perché la felicità non è altro che un senso di aspettativa per qualcosa».

Leonardo si passò ancora una volta le mani tra i capelli.

«Tutto qui?»

«Tutto qui? Spero stia scherzando! Un sogno ci tiene impegnati, ci sostiene, ci rende audaci, ci risolleva quando siamo tristi! Senza un sogno, vivremmo in una condizione di miseria!» ribadì l’omone impettito.